Videosorveglianza per enti pubblici e beni culturali

Ultimamente in Italia c’è stata una fortissima espansione della videosorveglianza che ha ridotto in modo importante le azioni illecite e ha favorito l’individuazione di criminali e delinquenti. Le telecamere a circuito chiuso, disseminate ovunque nelle strutture e negli enti pubblici considerati a rischio, come uffici postali, banche, musei ecc., sono un valido deterrente.
Pur rappresentando un validissimo supporto per le indagini delle forze dell’ordine, inizialmente le telecamere hanno dovuto scontrarsi con la normativa relativa alla privacy. Quel vuoto legislativo è stato colmato con l’inserimento di 4 principi, ai quali le videocamere devono assolvere:
- principio di liceità: la ripresa delle immagini ed il trattamento dei dati raccolti vanno effettuati nel pieno rispetto della normativa sulla privacy, quindi senza interferire nella vita privata o ignorare lo statuto dei lavoratori;
- principio di necessità: il trattamento dei dati non deve mai andare oltre lo scopo prefissato. Se ad esempio l’obiettivo è verificare il corretto scorrimento del traffico, non è consentito zoomare sulle targhe delle auto, a meno che non sia stato commesso un illecito o un’infrazione. É opportuno ricordare che le immagini registrate possono essere conservate fino a 24 ore successive all’acquisizione;
- principio di proporzionalità: secondo questo criterio è possibile ricorrere alla videosorveglianza solo se altri strumenti, come allarmi, controlli e misure di protezione all’ingresso siano risultati insufficienti. Inoltre non possono essere acquisiti dati relativi a zone dove non si configurano concreti pericoli. Nè tanto meno si possono usare finte telecamere, poiché influirebbero sui comportamenti delle persone;
- principio di finalità: il trattamento dei dati deve essere determinato, esplicito e legittimo. Vanno inoltre designate per iscritto le persone autorizzate a trattare i dati e visionare le immagini registrate per gli scopi perseguiti.
Perché è importante adottare adeguati sistemi di sicurezza nei musei ed in generale per la protezione dei beni culturali?
Quando si parla di beni culturali non si fa riferimento solo alle opere d’arte custodite nei musei, ma anche a quelle a cielo aperto che sono disseminate da Nord a Sud in tutta Italia come castelli, vecchi edifici, monumenti ecc.
Generalmente quando si parla di un’opera d’arte si pensa che vada tutelata da ladri e malintenzionati che hanno intenzione di rubarla. Sicuramente è così, ma bisogna considerare anche gli incivili, i teppisti, i vandali o i turisti che vogliono portarsi a casa un “souvenir”.
Le telecamere smart di sicurezza, collocate strategicamente, consentono di monitorare costantemente i capolavori e le opere d’arte del nostro paese. Gli impianti di videosorveglianza assolvono principalmente a tre compiti:
- beccano in flagranza di reato vandali o ladri che provano a danneggiare o rubare un determinato patrimonio archeologico ed artistico dal valore inestimabile;
- proteggono l’incolumità degli altri visitatori;
- offrono maggiore sicurezza.
La sicurezza del patrimonio culturale, dei musei e dei visitatori purtroppo sale alle cronache della ribalta solo in occasioni eclatanti o criminali, come quando c’è una mostra di quadri di importanti pittori o purtroppo quando ci sono distruzioni di moschee, musei e templi da parte di gruppi terroristici, alluvioni, terremoti ecc. La sicurezza dei beni culturali invece è un’attività che va svolta continuamente, ogni giorno.
Come funzionano le telecamere destinate alla protezione dei beni culturali?
Nel corso degli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da giganti e questo purtroppo vale anche per i ladri. Sono sempre più frequenti sui telegiornali notizie che parlano di clamorosi furti di quadri ed opere d’arte. Il settore della sicurezza si è però adeguato alle nuove esigenze, realizzando strumentazioni sempre più all’avanguardia e basate sulla robotica e sull’Intelligenza Artificiale.
Lettori biometrici, delle dita delle mani o basati sulla scansione ottica sono solo alcune delle strumentazioni in grado di elevare in maniera significativa il livello di sicurezza negli enti pubblici, impedendo scassi, effrazioni o ingresso di persone non autorizzate. I nuovi sistemi registrano le immagini, così da poter individuare persone o movimenti sospetti. Inoltre, basandosi su avanzati strumenti di Internet of Things e di Intelligenza Artificiale, i sistemi sono in grado di agire e di mettere in pratica autonomamente sistemi di difesa laddove venissero registrate anomalie o eventi sospetti.
Nei musei si sono registrati addirittura veri e propri assalti, come nelle rapine in banca, per questo motivo diventa di fondamentale importanza aumentare il livello di sicurezza a 360° per tutelare beni e persone da qualsiasi potenziale attacco.
Noi di Techno Security abbiamo tutte le soluzioni necessarie per ogni necessità, capaci di fornire un sistema di protezione all’avanguardia e sicuro al 100% sia nelle aree esterne che interne di musei, parchi archeologici e beni culturali in generale.
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